Tra storia e mare


Oggi vi parlo del paesaggio costiero di Marsa Matrouh che si diversifica tra lunghe e deserte spiagge bianche, bacini lagunari che riparano le spiagge dall’azione erosiva delle onde e mantengono gradevole la temperatura dell’acqua fino ad autunno inoltrato, tratti di costa rocciosa a strapiombo sul mare e che pur non essendo presente la barriera corallina del Mar Rosso offre calette mozzafiato con delle acque turchesi che non hanno nulla da invidiare a quelle dei Caraibi.

La cittadina di Marsa Matrouh è l’ultimo avamposto prima del confine libico e, che per il suo mare, la sua tranquillità, la sua temperatura media di 30° nel periodo estivo e la sua ottima cucina a base di pesce e frutta è divenuta nel tempo una meta molto conosciuta e apprezzata dalla ricca borghesia egiziana e non solo.  A sole tre ore di pullman dalla città, si può scoprire la cultura e la vitalità di una grande città storica come Alessandria d’Egitto, mentre ad un ora circa sempre da Matrouh e vicino a un mare da sogno e ad un deserto infinito si arriva in un luogo che parla di storie di guerra e di morte. La visita al sito di El Alamein, quel nome che significa in arabo “due bandiere” ha visto cadere soldati di cento bandiere e che ogni nazione ha lì il suo Sacrario o monumento funebre che in un certo modo rappresenta anche la cultura dei paesi da cui provenivano come la fortezza medievale per la Germania o un monumento classico per l’Italia

5200 furono gli italiani deceduti ad El Alamein dove si racconta che Mancò la fortuna, non il valore dell'uomo, ma secondo alcuni storici,  scrissero che ai nostri soldati in realtà mancò molto di più e furono annientati a causa della fame e della sete, i rifornimenti ridicoli, i mezzi inadeguati,  le informazioni via radio inesistenti e i carri armati non sempre funzionanti portano allo sterminio dei nostri valorosi soldati.

La storia di El Alamein è stata oggetto di un film premiato con un David di Donatello dal titolo “El Alamein, la linea del fuoco” nel 2003, dove si respira l’aria poetica di quei deserti e di quella disfatta vissuta dai soldati semplici rimasti per sempre tra quelle sabbie.

Girando lungo la costa del mediterraneo ho notato che le spiagge più belle di Marsa Matrouh sono a ovest della città e nello specifico trattasi di Almaza Beach (forse la più famosa), mentre a soli  38 km, Agiba Beach sembra essere l’unica adatta allo snorkeling per il suo profilo roccioso, ed infine a 20 km con acque turchesi potete immergervi ad  Obayed.

La costa est vede invece come punti più rinomati i Bagni di Cleopatra dove si narra che la Regina si rilassasse davanti ai faraglioni, mentre a La Layla Morad Rock i ragazzi egiziani si tuffano come fanno i messicani dallo sperone roccioso di Acapulco.

Dai vari resort si può effettuare un'escursione per scoprire l’affascinante oasi di Siwa, con le sue case di fango e di sale mangiate dal sole, le sue palme ricche di datteri eccezionali, i frutteti di arance e albicocche, le sue notti stellate e silenziose, le sue dune dai colori cangianti (a seconda delle ore del giorno dove le sfumature vanno dall’amaranto al beige, passando per l’ocra, il giallo ed il bianco. A Siwa ci sono gli ultimi berberi dell’Egitto, i resti di un tempio-oracolo dedicato ad Amon il dio del Sole e un panorama amato dai grandi pittori dell’800 francese (vedi gli acquerelli di Delacroix su tutti), ma la Spa naturale di Siwa rappresenta un esempio unico di ecoturismo con le sue vasche di acqua sorgiva tiepide, le sabbiature bollenti e i fanghi terapeutici di terra e di sale.

Questa è Marsa Matrouh e mi auguro che un giorno anche voi possiate vedere con i vs occhi la bellezza di questa piccola città egiziana. Pierluigi Cruciani

 







 

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