Bunker 42
Mosca, capitale di una delle nazioni più grandi e potenti di questo pianeta, una metropoli moderna, con locali alla moda, grattacieli con tecnologia di ultima generazione e che vuole inserirsi tra le città più importanti al Mondo; oggi vi racconto il mio viaggio a Mosca.
Due le stagioni principali: l’inverno, con il suo fascino fatto di paesaggi innevati, dove per tenersi caldi la pelliccia e la vodka la fanno da padrona. L’estate,
( da maggio a settembre inoltrato ) con i suoi fiori e la luce del
sole che sembra non tramontare mai.
Arrivato con volo diretto da Roma il primo pensiero va alla Cattedrale di San Basilio ed ho chiesto alla mia guida se dopo aver depositato i bagagli in hotel mi accompagnasse a fare due passi nella famosa Piazza Rossa che ospita cattedrali, musei e
complessi ricchi di storia, era un desiderio che aspettavo da anni e volevo non perdere un solo istante di questo viaggio che mi avrebbe visto nella città solamente per 8 giorni.
La bellezza della cattedrale vista di sera non ha prezzo, ma per visitare l'interno della Cattedrale di S. Basilio voluta dallo Zar Ivan il Terribile,
conosciuta in tutto il mondo per i suoi colori e la sua copertura
multipla a forma di cipolla, dal 1990 insieme al Cremlino , la Cattedrale sono diventati Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO.
Se ti trovi sulla piazza rossa, guardando la Cattedrale di S. Basilio potrai ammirare alla
tua destra il mausoleo di Lenin, dove in una bara di cristallo giace il corpo del politico. L'interno della cattedrale si presenta come un labirinto in quanto è composta da nove cappelle, ognuna
decorata in modo diverso e dedicata alle battaglie vinte da Ivan il Terribile.
Usciti dalla cattedrale e tornando sulla piazza alla vostra destra, quindi di fronte al mausoleo di Lenin puoi trovare l'ingresso dei grandi magazzini GUM, l’edificio e punto di riferimento per i moscoviti in quanto sono presenti numerosi negozi di ogni genere e boutique di grandi firme.
A 10 minuti a piedi si arriva al Cremlino, grande complesso che comprende diversi palazzi e cattedrali,
circondati da un muro sul quale si trovano le 20 torri della fortezza. L'attuale
Muraglia fu costruita tra i secoli XV e XVI, ma ciò che vediamo oggi non è quella originale che era in legno. Residenza degli Zar, oggi il Cremlino oltre ad essere un museo a cielo aperto è anche il luogo di lavoro ufficiale del Presidente, entrati si è catturati da numerose chiese e mura
antiche, una cittadella nella città, il cuore stesso di Mosca in cui
spicca la Campana dello Zar, la più grande al mondo. Il Cremlino è senza dubbio il simbolo per eccellenza della città russa nel mondo citata nei libri di storia e in moltissimi film. La cittadella fortificata o Cremlino è ubicata presso la collina Borovichkij,
circondato dai bellissimi giardini di Alessandro,
intitolati allo zar di Russia Alessandro I
ed oggi tra i più belli in Europa. Si racconta che i primi cenni di insediamenti umani sul territorio del
Cremlino risalgono addirittura all’età del bronzo e
del ferro; ma che solamente intorno al medioevo iniziarono ad
edificare le prime fortificazioni intorno all’insediamento che sorgeva
proprio sulla collina. Alcuni documenti storici attestano la fine della
fortificazione intorno il 1156 e, dal 1264 divenne la residenza
ufficiale dei principi di Mosca.
Nei
secoli il territorio del Cremlino si ampliò vistosamente: vennero
aggiunte palizzate in tronchi di quercia che nel XV secolo vennero
sostituite da mura e torri in una stupenda pietra bianca. Il periodo più
importante per la definizione del Cremlino come possiamo ammirare oggi
è quello tra il XIII e XV secolo, dove vengono costruite le prime
chiese in pietra e il Cremlino intero viene completamente revisionato e
ricostruito con la consulenza di molti architetti italiani. Con il
passare dei secoli ci furono ulteriori ristrutturazioni e piazza delle
cattedrali divenne il centro del Cremlino, ma solamente nel XVI secolo
il centro del Cremlino russo divenne la famosa Piazza Rossa.
Tale fortezza risultò nel tempo quasi inespugnabile
rimanendo illesa per tutti i secoli successivi. Solamente Napoleone Buonaparte
nel 1812 tento con dell'esplosivo di espugnare il Cremlino ma per
fortuna molte cariche esplosive non andarono a segno e comunque ci furono
importanti danni tanto che ci vollero oltre 20 anni per
ricostruire tutta la zona fortificata.
Altra
meravigliosa esperienza è stata quella di aver girato Mosca per buona parte quasi
tutta a piedi sfruttando la metropolitana che è considerata un
monumento artistico. Molte stazioni sembrano dei grandi saloni
ottocenteschi con affreschi, estremamente pulite e luminose. Unica
difficoltà avuta all'inizio è stato prendere la metropolitana perché le
indicazioni erano scritte esclusivamente in cirillico, ma grazie ad una bella
mappa e la spiegazione da parte della mia guida con il gioco a scalare per orientarmi con le singole stazioni metropolitane da prendere, è stato tutto più facile scoprire le bellezze di questa città.
Da non perdere è la visita al Museo Statale Puskin delle Belle Arti dove all'interno ci
sono dipinti anche italiani e reperti archeologici che vanno
dall'antico Egitto, per passare alla Grecia antica, dell'antica Roma e sulla civiltà
dell'Asia minore.
Altra opportunità avuta nel girare in metropolitana è stata quella di scoprire la Mosca nascosta,
quella meno frequentata dai turisti, i loro mercati con i suoi profumi dove è possibile
vedere le loro usanze e modi di vivere quotidiani che appartengono ad
un tempo antico.
Ma
è stato il Bunker 42 che mi ha regalato l'emozione più forte di questo meraviglioso viaggio, che a distanza di
anni è ancora viva dentro di me. La possibilità di visitare un vero
bunker ubicato a 65 metri di profondità provando uno stato di eccitazione e suggestivo
allo stesso tempo, un rifugio costruito a metà del XX secolo, durante
la Guerra Fredda. Come molti di voi ricorderete,
questo periodo fu caratterizzato dalla paura di un conflitto nucleare
sempre più imminente, conseguenza delle tensioni tra il blocco comunista
e quello capitalista. Il bunker ha spazi adibiti ad accogliere circa
3000 persone in caso di offensiva straniera. Ancora oggi sono visibili
le porte ermetiche, inoltre vi è la presenza di
spazi per la conservazione degli alimenti, dell'acqua, combustibili e
un sistema di ventilazione rivoluzionario per il periodo in questione.
Naturalmente il bello di visitare il bunker è stato anche dovuto alla curiosità di vedere le sale delle macchine e i potenti sistemi di telecomunicazioni a prova di attacco su cui puntava il bunker.
La
guida che mi ha accompagnato mi ha mostrato un video in
italiano sulla storia di quel periodo fatto di spie e di messaggi in
codice che si produssero nella URSS durante la Guerra Fredda, un
periodo nel quale bunker come questi, servivano non solo a proteggere ma
anche a ideare nuove strategie per indebolire il nemico. La visita al
bunker 42 vale il prezzo del viaggio.
Ci
sarebbe da scrivere ancora molto su questa conturbante città, ma è
anche bello che voi la scopriate provando quelle sensazioni che io
definisco emozioni uniche! Pierluigi Cruciani
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