L’Osservatorio di Ulugbek

Oggi vi racconto di una città per me fiabesca, il suo nome è: Samarcanda, dove qui possiamo visitare ed ammirare un edificio che racconta la storia straordinaria di un grande scienziato. L'edificio in questione è l’Osservatorio di Ulugbek, edificato tra il 1428 e il 1429 da Muhammad Taragay, a cui era stato assegnato il titolo di Ulugbek, vale a dire “gran principe”. Situato su una piccola altura nei dintorni della città, secondo la testimonianza di Babur, “era a tre piani, coperto da piastrelle di ceramica colorata, un edificio rotondo del diametro di 46 m ed alto 30 m. Nella sala principale si trovava il grande strumento per osservare la Luna, il Sole ed altre stelle della volta celeste”. Ma chi era Ulugbek? Cresciuto alla corte del nonno, il grande Timur - Tamerlano, dal 1409 fu a capo della regione del Maverannakhr, con centro principale Samarcanda. A differenza del suo avo, egli non era interessato alle conquiste, ma divenne celebre come scienziato e, nel 1420 fondò a Samarcanda una madrasa, vale a dire una scuola superiore, in cui l’astronomia era la materia principale. Egli sceglieva personalmente gli scienziati che vi insegnavano. L’osservatorio, dopo la morte di Ulugbek, nel 1449, cessò di essere attivo e andò gradualmente in rovina. La sua locazione esatta venne scoperta solo nel 1908 dall’archeologo V.L.Vjatkin, a cui si deve il ritrovamento dei resti. Questo permise di ricostruirlo come lo vediamo oggi. L’osservatorio era un edificio unico per la sua epoca, alla cui base stava un gigantesco doppio arco di meridiano del raggio di 40,2 m., e la cui parte inferiore era scavata nella roccia ( vedi fotografia ). Lo strumento permetteva di determinare le coordinate del Sole e dei pianeti con sorprendente precisione.


Nel 1437 Ulugbek definì la durata dell’anno astronomico in 365 giorni 6 ore 10 minuti 8 secondi, con un errore di soli 58 secondi. Si può dire che l’osservatorio di Samarcanda sia stato il prototipo delle moderne istituzioni astronomiche, dove il principe scienziato non si isolava nelle sue ricerche, ma collaborava con un centinaio di astronomi e matematici. Il lavoro più importante della scuola di Samarcanda è considerato un catalogo di 1018 stelle ed esso è ancora oggi utilizzato da chi studia l’astrologia antica. E questo grazie al fatto che uno dei più stretti collaboratori di Ulugbek, Ali Kushchi, lasciata Samarcanda si trasferì ad Istanbul con importanti incarichi, fra cui quello di rettore della madrasa di Santa Sofia, portando con sé le preziose tabelle stellari, le più avanzate dell’astronomia medievale, prima dell’invenzione del telescopio. Pierluigi Cruciani

 





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